LA RIFORMA DELLA CRISI D’IMPRESA E DELL’INSOLVENZA
- Posted by Massimo Mellaro
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Crisi d’impresa e insolvenza, quali sono le novità?
Il Decreto Legislativo 12 gennaio 2019, n. 14 istituisce il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza che entrerà in vigore il 15 agosto 2020. Durante la fase transitoria, il legislatore ha previsto che i ricorsi per la dichiarazione di fallimento, per l’omologazione degli accordi di ristrutturazione, per l’apertura del concordato preventivo, per l’accertamento dello stato di insolvenza delle imprese soggette a liquidazione coatta amministrativa, per l’accesso alle procedure di composizione della crisi da sovra indebitamento e le proposte di concordato fallimentare, verranno disciplinati dalla Legge Fallimentare del 1942, nonché dalla Legge n. 3/2012.
L’intenzione del legislatore è quella di creare una continuità con la legge fallimentare, emanata più di settanta anni fa e le recenti disposizioni introdotte dalla legge sul sovraindebitamento del 2012. L’insolvenza è intesa come una problematica riferita non più solo all’imprenditore, bensì alla figura del debitore, quale che sia l’origine del suo debito.
Obiettivo fondamentale della riforma è quello di fare emergere in via immediata la crisi: cioè quello stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l’insorgere dello stato di insolvenza del debitore.
Per quanto riguarda la figura dell’imprenditore, la normativa gli impone di dotarsi di assetti organizzativi per rilevare la crisi; ciò, al fine di giungere ad una “diagnosi” tempestiva che grazie all’introduzione di strumenti idonei, possa portare al superamento della crisi stessa per garantire la continuità aziendale, i livelli di occupazione, gli interessi dei creditori, senza escludere soggetti dal ciclo produzione/consumo. Al fine di porre in essere ciò, sono stati previsti degli strumenti di “allerta”, nonché dei procedimenti di composizione assistita della crisi.
Possiamo dividere in due categorie i soggetti che saranno obbligati a segnalare l’insorgere della crisi e, precisamente, soggetti interni alla società quali gli organi di controllo societari, il revisore contabile e la società di revisione e soggetti esterni alla società, ovvero la categoria dei creditori pubblici qualificati quali l’Agenzia delle Entrate, l’INPS e l’Agente addetto alla riscossione del credito.
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