LE DISPOSIZIONI IN MATERIA SANITARIA PREVISTE DAL DECRETO RILANCIO
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Organizzazione sanitaria per le Regioni e Province
In data 19 maggio 2020 è entrato in vigore il D.L. 19.05.2020, n. 34 (c.d. Decreto Rilancio) avente ad oggetto «misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19».
Al fine di potenziare l’offerta sanitaria durante l’emergenza epidemiologica in atto, in particolare, il provvedimento in oggetto prevede che le Regioni e le Province autonome, da un lato, (i) adottino piani di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale, recepiti nei programmi operativi di cui al D.L. n. 18/2020 (c.d. Decreto Cura Italia), e, dall’altro lato, (ii) organizzino attività di sorveglianza attiva e monitoraggio presso le RSA e le altre strutture residenziali, anche garantendo la collaborazione e la consulenza di medici specialisti in relazione alle esigenze di salute delle persone assistite. Con specifico riferimento alle persone contagiate, inoltre, le Regioni e le Province autonome dovranno incrementare le azioni terapeutiche e assistenziali a livello domiciliare.
Il Decreto Rilancio ha introdotto, altresì, la figura professionale dell’infermiere di famiglia o di comunità, con il fine di rafforzare i servizi infermieristici e l’assistenza ai soggetti contagiati dal Covid-19, oltre che alle persone più fragili. Al riguardo, sotto il profilo giuslavoristico, le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale, nel periodo intercorrente dal 15 maggio 2020 sino al 31 dicembre dello stesso anno, avranno la possibilità di usufruire di forme di lavoro autonomo con infermieri che non si trovino in costanza di rapporto di lavoro subordinato con strutture sanitarie pubbliche ovvero private accreditate.
Su tutto il territorio nazionale il legislatore ha imposto, inoltre, la dotazione di almeno 3.500 posti letto nei reparti di terapia intensiva dei nosocomi, oltre che la riqualificazione di almeno 4225 posti letto afferenti all’area semi-intensiva, i quali ultimi, quanto meno nella misura del 50%, potranno essere convertiti in posti letto di terapia intensiva laddove i contagi dovessero nuovamente aumentare.
Allo scopo di evitare il diffondersi della pandemia, poi, le strutture sanitarie avranno l’obbligo di prevedere e consolidare la separazione dei percorsi, assicurando la ristrutturazione dei Pronto Soccorso attraverso l’identificazione di aree distinte di permanenza dei pazienti sospetti Covid-19 o potenzialmente infettati, che siano ancora in attesa di ricevere la relativa diagnosi.
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